LA SESSUALITA’ IN PSICOTERAPIA

“L’amore rivela fatti che, senza di esso, rimangono nascosti.”

Ronald D. Laing 

Nel periodo storico che stiamo vivendo, che è stato definito da Recalcati1 come ipermoderno, i giovani sono sempre più concentrati nel fare e si trovano “incastrati” in un paradosso. Da un lato devono soddisfare le aspettative di successo ereditate dai genitori, dall’altra devono fare i conti con i cambiamenti sociali ed economici che ne limitano l’ascesa. Anche il corpo sembra subirne gli effetti,  diventando sempre più “oggetto da prestazione”, da modellare a proprio piacimento. Questo ha portato delle notevoli differenze anche nelle relazioni e nel vivere la sessualità. Le persone cercano sempre di più la realizzazione del sé attraverso l’altro: “Tu non sei tu, ma quello che mi serve nel qui ed ora”; così anche il sesso diventa sempre più meccanico, prestazionale e narcisistico, fino al punto che si chiede al partner un voto sulla propria sessualità, ma mai un’ufficialità della relazione.  Il coinvolgimento emotivo viene vissuto come pericoloso, come qualcosa da evitare. Si sceglie in definitiva di sacrificare il godimento e l’intimità, poter gestire la tanto ambita libertà, in un ottica narcisistica.

Dall’esperienza clinica con diverse coppie, Umberta Telfener2 osserva che le donne sono tornate a dare piacere agli uomini e a preoccuparsi per loro, simulano spesso l’orgasmo e praticano sesso orale senza ricevere niente in cambio, scegliendo magari in seguito di interrompere la relazione per cercare qualcos’altro; dall’altra parte gli uomini sembrano meno preparati al sesso e faticano a parlare di emozioni e sessualità. In tal senso sembra che le donne siano diventate più critiche mentre gli uomini appaiono come delle vittime in fuga.

Il sesso è un tema molto complesso e convoglia diverse dimensioni del sé di una persona: mente, corpo, emozioni e socialità. Caruso3, psicoterapeuta esperto in terapia sessuale, dice che l’incontro sessuale è un incontro di corpi, che sfugge alla mera genitalizzazione, il corpo viene inteso come un “luogo” nel quale si contestualizzano sentimenti e significati, pratiche relazionali ed azioni sociali. Per esplorare la sessualità in psicoterapia, si possono utilizzare tre dimensioni: desiderio, piacere e prestazione. Questi tre aspetti sono ricorsivamente collegati, ognuno può fare da contesto agli altri due, e talvolta  potrebbe esserci una prevalenza di uno dei tre aspetti. Caruso definisce questa mappa come “schema delle dominanze nella sessualità”: sembra che le problematiche sessuali derivino da una mancanza di armonia di questi tre elementi, con una eccessiva prevalenza di uno di essi.

Parlare di sessualità in terapia non è sempre facile, condividere i propri vissuti più intimi con una persona esterna, seppur esperta, richiede molto coraggio ed estrema delicatezza da parte del professionista. Il tema della sessualità è spesso presente sia in psicoterapia individuale che di coppia, ma molte volte rimane sullo sfondo, a un livello più subliminale. Se si riesce a costruire una buona relazione di fiducia con il professionista, parlare della propria sessualità potrebbe diventare fondamentale per scardinare altri aspetti significativi della vita di una persona o di una coppia, che appaiono critici e ridondanti. 

Dott.ssa Valentina Loforese | Psicologa – Psicoterapeuta

Fonti

1  Recalcati M. (2010), L’uomo senza inconscio, Raffaello Cortina Editore, Milano.

Telfener U. (2018), Letti Sfatti, Giunti Editori, Milano.

3 Caruso A. (2015), Il sesso in terapia, Mimesis Edizioni, Milano-Udine

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